XI RADUNO MTB CAI
Nei giorni dal 6 al 9 settembre ha avuto luogo l’ormai tradizionale Raduno Nazionale MTB-CAI, organizzato quest’anno dalle Sezioni Vicentine ad Asiago – Altopiano dei Sette Comuni (VI).
Dopo una lunga assenza da parte del Gruppo Vulkan (ultima partecipazione nel 2014 in Cadore), finalmente quest’anno quattro soci, Raimondo Durin, Roberto Puccioni, Walter Sanzin e Angelo Zagolin, hanno nuovamente preso parte all’evento, che ogni anno rende possibile l’incontro tra i componenti di tutte le Sezioni CAI del Paese che praticano il cicloescursionismo.
La manifestazione era articolata su quattro uscite in mountain bike durante le quali sono state percorse le numerose strade militari dell’altopiano di Asiago, toccando le località dove hanno avuto luogo i cruenti combattimenti tra gli eserciti italiano e austrico nel corso della Grande Guerra e visitando i numerosi monumenti che ne ricordano i caduti e le vicende.
Questa la cronaca dei quattro giorni passati tra le Prealpi vicentine:
Giovedì 6 settembre: obiettivo della gita è il Monte Cengio (1.354 m s.l.m.). Il ritrovo, in un primo momento fissato la mattina, viene posticipato al pomeriggio dando così modo alle persone provenienti dalle località più lontane di partecipare alla pedalata. Essendo presenti in zona già dalla sera prima approfittiamo di questa variazione d’orario e già la mattina ci mettiamo in sella per raggiungere Asiago: sosta presso il Sacrario Militare, visita della cittadina e, dopo una sosta in uno dei numerosi locali all’aperto, ci inoltriamo lungo la pista ciclabile ricavata sul sedime della ferrovia che fino al 1958 collegava Piovene Rocchette all’altopiano. Con largo anticipo arriviamo a Treschè Conca, punto di partenza della gita: un saluto agli amici che ci accompagneranno nei giorni a venire e poi a pranzo, in attesa dell’arrivo degli altri partecipanti. Alle 15:00 circa, dopo le operazioni di accredito dei ciclisti (una cinquantina circa) e l’immancabile foto di gruppo, si parte: pedalando attraverso verdi pascoli su sentieri e carraie con pendenza mai impegnativa e toccando le malghe Rocchetta e Roccolo raggiungiamo il piazzale da dove hanno origine le gallerie che portano ai camminamenti a strapiombo sulla val d’Astico. Da qui in poi bisogna spingere le bici a mano per un lungo tratto ma ne vale veramente la pena, la vista di cui si gode da questo balcone di roccia sul fondovalle è davvero mozzafiato: ci si raggruppa quindi nuovamente insieme presso il rifugio “Al Granatiere” dal quale, con un ultimo sforzo in sella, raggiungiamo la vetta del monte Cengio. Breve sosta e si imbocca la via del ritorno, nel tratto iniziale costituita da un bel sentiero nel bosco nel quale dobbiamo affrontare con cautela alcuni passaggi tecnici a causa del fondo umido. In vista dell’arrivo inizia a piovere ma le temperatura più alta del previsto ci consente di rientrare al nostro albergo di Roana senza problemi. Doccia e poi via, al palasport di Canove, dove ci si ritrova tutti per la cena di benvenuto. Serata piacevole ma a tavola non si fa altro che parlare di un eventuale “piano B” per l’indomani, le previsioni meteo non promettono nulla di buono.
Venerdì 7 settembre: il programma della giornata prevede la salita al Monte Verena (2.019 m s.l.m.) e la visita all’omonimo forte costruito nei pressi della vetta. Veniamo svegliati dal rumore del diluvio che all’alba si abbatte su Roana ma durante la colazione, per fortuna, l’intensità della pioggia cala: partiamo in salita, comunque sotto l’acqua, e in breve tempo siamo al punto di ritrovo, presso il laghetto poco distante. Nonostante le defezioni per il maltempo siamo comunque in cinquanta (su ottantacinque partecipanti previsti) a partire. Durante la lunga ascesa, poco prima della malga che incontriamo circa a metà salita, smette di piovere: l’umore della truppa migliora via via sempre più, aiutato anche, dopo la visita al forte militare, dalle birre offerteci dagli accompagnatori nel rifugio nei pressi della vetta. Ci si veste e si riparte in discesa percorrendo le piste da sci che portano al rifugio Verenetta e quindi, sotto l’unico vero scroscio di pioggia della giornata, raggiungiamo il rifugio Campolongo. Dopo breve tempo il cielo si schiarisce nuovamente: approfittiamo della situazione e decidiamo assieme con tutto il gruppo di ciclisti di fare visita anche l’omonimo forte nelle vicinanze. Si spinge poi di nuovo sui pedali lungo l’ultima salita della giornata, con tanto di slalom tra le mucche, e poi giù a capofitto per un lungo sterrato a tratti panoramico, che abbandoniamo una volta rientrati nel bosco per inoltrarci sul single track finale (reso particolarmente ostico dalla pioggia) che ci riconduce nei pressi del punto di partenza. Al rientro a Roana c’è incredibilmente il sole ad accoglierci: una birra in compagnia al bar sulla sponda del lago è quello che ci vuole per brindare ad una giornata iniziata sotto i peggiori auspici e finita decisamente bene. Per tutti finale in bellezza alla sera con una cena fuori programma organizzata “al volo” dai nostri accompagnatori in un locale tipico di Cesuna, che chiude il giorno nel migliore dei modi.
Sabato 8 settembre: veloce colazione e poi, dopo aver caricato le bici in furgone, via verso il rifugio Campomulo, situato una quindicina di chilometri a nord di Asiago, in comune di Gallio. Il bel tempo e la giornata prefestiva favoriscono la partecipazione alla gita: sono infatti un centinaio i ciclisti che affollano il piazzale del rifugio pronti ad affrontare l’ascesa al Bivio Italia. Si parte: impegniamo un breve tratto in asfalto, poi il percorso prosegue su una serie di sterrati che attraverso un incantevole paesaggio alpino e dopo aver toccato la Malga Moline ci portano ai 1.987 m di quota del Bivio Italia, punto di confluenza di alcune strade militari particolarmente ricche di testimonianze della Grande Guerra da cui la vista spazia sulle principali montagne dei dintorni le cui vette superano tutte i duemila metri di quota, Cima Undici, Cima Dodici, Ortigara e Portule. Breve sosta, poi ci si veste per affrontare la panoramica discesa che ci porta all’ampia radura di Campo Gallina: si torna quindi a salire su di una strada militare caratterizzata da una serie di tornanti scavati nella roccia e dopo aver scollinato raggiungiamo in discesa Malga Galmarara, dove ci rifocilliamo. Ristorati si riparte per affrontare la parte finale del percorso che ci porta alla Malga Zebio e quindi, dopo un’ultima impegnativa salita, di nuovo al rifugio Campomulo. Chiusura di giornata con la cena di gruppo magistralmente organizzata dalla Pro Loco al palasport di Canove, particolarmente gremito viste le presenze odierne.
Domenica 9 settembre: ultimo giorno sui pedali e sole splendente in cielo. Raggiungiamo direttamente con le bici il punto di ritrovo, fissato nel parcheggio sito all’ingresso di Asiago; anche oggi ci troviamo di fronte ad un centinaio di ciclisti che ci faranno compagnia. Si parte in gruppo impegnando le strade che portano verso il centro tra lo stupore di residenti e turisti e dopo aver costeggiato il laghetto Lumera imbocchiamo la salita, in parte asfaltata, che ci porterà dopo alcuni chilometri al Forte Interrotto dove sostiamo per una visita a questa ex caserma e per ammirare dall’alto Asiago ed i suoi dintorni. Ripartiamo dirigendoci quindi verso il monte Mosciagh dove, dopo una salita all’ombra del bosco, effettuiamo una sosta presso due dei cimiteri militari della zona; imbocchiamo poi una bella discesa tecnica con fondo smosso e passaggi su gradini di roccia che ci riporta sulle verdi alture che degradano verso la zona dell’aeroporto, che costeggiamo per rientrare infine ad Asiago. Altri quattro chilometri in discesa sulla ciclabile e siamo nuovamente al palasport di Canove per i saluti ed il pranzo finale al quale però non partecipiamo: decidiamo infatti di anticipare il rientro a Trieste, anche per evitare ulteriori attese a Walter (a causa di alcuni problemi fisici ha potuto pedalare solamente un giorno), che ci ha pazientemente atteso col furgone nei pressi del palasport per buona parte della mattinata.
Bilancio dunque ampiamente positivo per queste giornate passate in compagnia sull’Altopiano dei Sette Comuni: per gli amanti dei numeri sono stati circa 155 i chilometri percorsi per un totale di 4.700 m di dislivello positivo. Non si contano invece i sorrisi e le strette di mano con i nuovi e vecchi amici, alcuni dei quali conosciuti al primo storico Raduno Nazionale di Genova (Parco Regionale dell’Aveto) nell’ormai lontano 2008, evento che portò attraverso gli incontri degli anni seguenti, Trieste nel 2009 e Ascoli Piceno l’anno successivo, al riconoscimento ufficiale da parte del CAI della pratica del cicloescursionismo nel dicembre 2010. Un doveroso ringraziamento va a Mirco, Christian e agli altri accompagnatori delle Sezioni Vicentine del CAI che, nonostante qualche piccolo inconveniente (inevitabile quando bisogna condurre in giro un centinaio di ciclisti), hanno dato il meglio di loro affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi. Un plauso anche a Flora della Sezione CAI di Parma, conosciuta in occasione di questo raduno (assieme al proprio compagno, entrambi appassionati di storia della Grande Guerra), che ha illustrato ai partecipanti di sua iniziativa e con notevole competenza e passione la storia e le vicende accadute nei luoghi che abbiamo avuto il piacere di attraversare oggi in mountain bike ma che un secolo fa hanno visto affrontarsi e morire migliaia di soldati. Nonostante l’assenza agli ultimi tre raduni siamo stati accolti con entusiasmo da molti dei partecipanti alle edizioni passate, segno che il tipico “morbin” triestino negli anni scorsi ha lasciato il segno: la richiesta nei confronti del Gruppo Vulkan espressa da parte degli amici del resto d’Italia è come sempre la solita e reclamata a gran voce… GRAN PAMPEL! Tenetevi dunque pronti per il prossimo raduno, già programmato in occasione della Settimana Nazionale dell’escursionismo 2019 (primi giorni di giugno), che si terrà nuovamente in Piemonte e precisamente a Verbania, sulla sponda occidentale del Lago Maggiore.
Buone pedalate a tutti e alla prossima!
Roberto Puccioni
QUI trovate la galleria con tutte le foto della manifestazione