UNA SACHER ALLA LOGGIA DI KP
Dodici ruote Vulkan arrancano in ciclabile verso il Monastero Zen di Draga. Salutato il dimesso Monaco in fase di guarigione proseguiamo verso Klanec.
Ad ogni bivio rapidi conciliaboli per decidere la via più veloce verso Kubed. Lambendo Ocisla scendiamo a Petrinje e con un po’ di asfalto entriamo garrendo (?) a Crnotice. Sotto Maria Snježna un pensiero votivo va a Sveta Brida… ma la breve salita xe za finida! E si inizia a precipitare verso Popecchio ed oltre fin alle acque del sortivo Risana.
Il canto delle luppoliche sirene viene a fatica ignorato, più per evitar la valle della plorda che una macabra danza. Lasciata quindi Hravstolje ai suoi fanghi, bitumiamo allegri fino a Kubed.
È mezzogiorno si sente un gran sussurro… xe quel dele bici posade sora el muro! (dela Konoba). Una pivo veloce prima di salutarci! dicono Olaf e Tizio, che devono rientrare nel primo pomeriggio… finirà come una cronoscalata, tra magnifici gnocchi conditi con muliebri e raffinati intingoli.
“Proviamo a scollinare per quel troso” indica l’oracolo… ignorando il toponimo creato dal popolo di Strava: IL MURO DI KUBED !!! Se poi, ignaro del “segmento” appena iniziato, uno si ferma pure a liberar la vescica I risultati van ben oltre le merdesime posizioni!!! Fortunatamente ci siamo tenuti leggeri perché le pendenze in alcuni tratti non van d’accordo con la digestione! Grazie a Sveta Brida la morte è comunque “breve” e in men che non si dica (anche perché manca il fiato) scolliniamo ai 390 m di col di Varda e ci lanciamo verso il mare.
A S. Antonio salutiamo Olaf e Tizio che si lanciano in discesa verso Bertocchi, e noi puntiamo verso Maresighe dove scatta il fotoquiz. (Naso deve una 🍺 a zuper Borgazzo per l’immediata soluzione al foto quesito !!!). Più volte già sotto ai 200 m tocca risalire fino ai 360 m di Paumiano e di Monte di Capodistria. Poi è apoteosi con una magica picchiata che ci porta a Bossamarino e alle porte di Capodistria.
In un trionfo di ciclabili (di sicuro son facilitati dagli spazi a disposizione, ma hanno investito parecchio e soprattutto bene con la viabilità per le due ruote), raggiungiamo il cuore del centro storico dove all’interno dell’elegante Loggia assaporiamo quello che poi giustamente dara’ il nome al ciclogiro..una Sacher coi contro … e un’ottima panna fresca!!!
La scala del Belvedere rimane vanto oracoliano pur in presenza di altri telescopici… poi si recupera la Parenzana e, sotto ad un una lieve pioggerella, si risale a Scoffie e per asfalto si punta a Montedoro, Aquilinia e le rispettive dimore fino al tremendo incidente!!! Il trenino dei quattro velocissimi velocipedi sfreccia lungo la via Flavia de Stra(tú)mare quando per cause imprecisate sei ruote si toccano provocando una clamorosa caduta del gruppo!!! Fortunatamente i quattro praticamente incolumi atterrano in sicurezza nell’aiuola spartitraffico all’incrocio tra via Flavia e Strada di Montedoro!
E ancora più fortunatamente, mentre si contano i danni alle bici ed alle articolazioni, vediamo giungere il Patrol di Olaf… ecco chi ci farà evitare le ultime ripide salite verso casa !!! Mette la freccia, CI HA VISTO! Guarda Martina ci saluta! Ecco gira…ma perché prosegue senza fermarsi?!!OLAAAAAF !!! E per fortuna che sul fuoristrada un adesivo riporta la scritta ORGANIZZAZIONE… se c’era scritto ASSISTENZA… sarebbero 4X4 gomme tagliate!!!
Io e Sibilla chiudiamo con 72 km e 1.360 m di dislivello, Naso e Kalash un po’ di più, dato che anch’essi son partiti da casa. Olaf e Tizio immagino un po’ di meno…se hanno azzeccato il rientro via Dekani…
Gran bel giro, in zone remote per le nostre MTB, sicuramente note ai bitumers. Molto panoramica la dorsale che divide la piana di Capodistria dalla valle della Dragogna (o è IL Dragogna ??? Bisognerebbe chiedere alla MinistrA Fedeli!)
Bacincoli.
Oracle