GEMELLAGGIO SUL TAIANO 2019
Da più di quindici anni il Sabato prima di Natale rappresenta per tutti i mountainbikers di Trieste l’occasione per scambiarsi gli Auguri e fare anche solo un rapido brindisi in vetta al monte Taiano.
Non c’è ciclista a Trieste che non sia a conoscenza di questo “evento” nato per scherzo e diventato negli anni l’appuntamento da non perdere al quale, nonostante gli impegni natalizi, ognuno cerca di essere presente per prendere parte a quello che è uno degli avvenimenti più aggreganti dell’anno dove non c’è nessuna gara da vincere, solo la volontà di esserci.
Ed è probabilmente grazie a questo spirito che il numero di partecipanti è aumentato esponenzialmente e si è arrivati negli anni ad avere in rifugio contemporaneamente anche più di 150 persone, dove quasi mai, nemmeno le condizioni meteo avverse riescono a minare la tenacia dei pedalatori.
Quasi mai!
Una decina di anni fa nel giorno del Gemellaggio, su Trieste e sulla Slovenia si abbatteva una violenta bufera di neve con bora a 100 km/h e temperature che a Trieste non superavano i -4 °C ed in cima al Taiano i -10°C.
In quell’occasione “la conta” si è fermata a sette presenze ed a tutt’oggi rappresenta “il minimo storico” di partecipanti, cui però va a “fare compagnia” il numero di presenze al Gemellaggio di quest’anno.
Che il tempo non fosse dei migliori lo si sapeva dalle previsioni, che per tutta la settimana davano pioggia e vento forte.
Tuttavia numerose arrivavano al Vulkan le richieste di informazioni sui “Social” per conoscere i dettagli del ritrovo e dell’orario di partenza.
Sabato mattina, ore 07:30, guardo fuori dalla finestra, ci sono 10 gradi, non piove, ma sono certo che questa situazione non durerà!
Per quanto mi riguarda però non ho niente da decidere perchè non ho dubbi.
Alle 8:45 carico la bottiglia si spumante in zaino e parto in bici da casa. Vedo ancora il portone di casa che comincia a diluviare! Alle 9 sono alla Stazione di Moccò.
Il piazzale in questa giornata normalmente è popolato da decine di ciclisti pronti a partire per il Taiano, oggi invece ci sono solo pozzanghere, tre ciclisti che mi salutano e partono in direzione Slovenia ed altri due Vulkans!
La ciclabile è una piccola fiumara ed alle 9:30, come da programma, raggiungiamo Draga dove si aggiungono altri 2 Vulkans.
Grondanti arriviamo alla deviazione di Mihele in ciclabile sperando che con il tempo infame i lavori della ferrovia siano sospesi… invece camion scaricano ghiaia “a manetta”. Mandiamo avanti il “Vegetal Interpreter Giandon” ed impietositi ci lasciano passare.
Passata Kozina, alle 11 all’attacco della salita sono presenti anche quest’anno gli organizzatori della MTB Slavnik che ci informano che prima di noi sono già passati “addirittura” in 7 ed il fatto che a tutti quelli che vanno su oggi mettano al collo la medaglia della loro manifestazione ci fa capire che più che un Gemellaggio, oggi è una gara, per la sopravvivenza!
Il tempo non cambia, lo scirocco si fa sentire sferzando gli alberi sopra di noi ed il “torrente Slavnik” scorre lungo la carareccia.
Sono di poco passate le 12 e solamente perchè conosciamo bene il posto sappiamo di essere nel pianoro sotto il rifugio e qui il problema è non farsi strappare la bici dai pedali e dalle mani!
Raggiunto il rifugio oggi è un problema anche dove “parcheggiare” le bici per non farsele portare via dal vento.
L’atrio del rifugio, incredibilmente deserto oggi, ci riporta alla mente il Gemellaggio “dei 7”, ma per fortuna quest’ anno siamo “addirittura” in 16!
Visto l’esiguo numero di presenze, lo scambio degli Auguri e dei brindisi porta via meno tempo del solito, ma nel rispetto delle tradizioni sono comunque i Vulkans ad abbandonare per ultimi la vetta ed a fare la solita “sosta birra e calamari” da Mahnic prima e “caffè + VOV” a Draga prima di rientrare a casa fradici mentre sta terminando l’ennesimo temporale della giornata, ma fieri di rappresentare il gruppo cui apparteniamo, che non a caso identifica le giornate come oggi, il tempo Vulkan per l’appunto.
Pedalanti: Stafano “Grande Naso” Venier, Walter “Gomer” Sanzin, Fabio “Vegetal” Giandon, Angelo “Zagolo” Zagolin e Raimondo “Dureto” Durin.
Ciauz
Stefano GN Venier